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Sezione: attualità | inserito il: 27/06/2012 |
Vacanze a rischio per molti italiani |
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![]() Già attualmente stanno di fatto chiudendo i battenti una miriade di piccole imprese, il vero tessuto economico del Paese, quelle che in sostanza non possono ricorrere agli ammortizzatori sociali perché non superano una soglia minima di dipendenti, Se poi a questo si dovesse anche aggiungere una ulteriore perdita di posti di lavoro anche nel settore del turismo, sarebbe un ulteriore colpo alle possibilità di rinascita del Paese, rinascita che si allontanerebbe ancor più. Continuare a parlare di crescita è diventato monotono, stupido, fuori luogo. La prima crescita è quella legata ai consumi interni, ai soldi che le famiglie spendono e che muovono l’economia del paese, anche legata quindi alle vacanze degli italiani. Se saranno in pochi a spostarsi, l’economia del Paese diventerà ancor più asfittica, si assisterà ad un impoverimento generale del Paese, con tutte le conseguenze che questa circostanza porterebbe inevitabilmente con sé. Ora, invece, sarebbe il caso di invertire la tendenza, invece ogni giorno che passa vi è il solito tecnico di turno che pontifica consigliando agli italiani di fare poche ferie, di non andare in vacanza. Una cosa del genere è veramente inconcepibile. A volte viene il dubbio, molto più che fondato, che si parli senza riflettere o che non lo si sia in grado di fare. Ma si rendono conto questi signori che continuando a contrarre i consumi si rischia una vera e propria debacle? Si invitano gli italiani a fare dei sacrifici severi, a fare rinunce al limite della sopravvivenza e anche di più, ma si continuano a sperperare soldi pubblici. Non si taglia drasticamente il numero dei parlamentari, non si limitano le auto blu solo alle cariche istituzionali e ai membri dell’esecutivo, non si abolisce il rimborso elettorale. Si continua di fatto a pretendere che gli italiani continuino a mantenere un gran numero di persone e strutture ad esse dedicare, e non si fa nulla per dimostrare di essere persone vicine alle necessità dei cittadini. Questi signori che sono al timone del Paese, parlamentari tutti compresi, sono in sostanza dei dipendenti degli italiani e questi dovrebbero avere la possibilità di licenziarli, in qualsiasi momento e quindi non solo in occasione delle elezioni, se continuano a sfruttare i loro datori di lavoro. |